Il 13 febbraio, il Consiglio di Amministrazione della Banca, guidato dal Presidente uscente C. Catarozzo, ha inviato una diffida stragiudiziale al nostro candidato alla Presidenza, Rodolfo Pierri; un atto dai contenuti vaghi e privi di qualsiasi fondamento, oltre che un evidente tentativo di intimidazione, volto solo a ostacolare il percorso della nostra Lista. Non ci lasciamo scoraggiare: abbiamo risposto con fermezza, respingendo ogni illazione e ribadendo il nostro impegno per un cambiamento reale e trasparente.
In questa diffida non viene indicata alcuna “insinuazione, distorsione o inesattezza” nelle nostre dichiarazioni così puntuali delle scorse settimane. Questa omissione non ci sorprende: ciò che abbiamo portato all’attenzione dei soci è basato su dati oggettivi e verificabili. Al contrario, l’attuale Consiglio di Amministrazione continua a diffondere comunicati che dipingono una realtà aziendale non supportata da numeri concreti. Per questo, rimandiamo ai dati veritieri, pubblicamente consultabili su questo sito web: www.listabcccampaniacentro.it
Riguardo alle presunte “notizie false e diffamatorie” che ci vengono contestate, ribadiamo che i numeri parlano chiaro. Ad esempio, i dati sugli impieghi tra il 2019 e il 2023 si trovano nelle Relazioni ai bilanci di quegli anni, redatte dallo stesso CdA: se vi fossero inesattezze, la responsabilità ricadrebbe su chi ha prodotto e approvato quei bilanci, non certo su chi oggi si limita a riportarli.
Anche sulle motivazioni delle chiusure delle filiali non comprendiamo le contestazioni mosse nei nostri confronti: non viene specificato alcun elemento concreto, rendendo impossibile un confronto serio e trasparente.
Per quanto riguarda le difficoltà incontrate nella presentazione della nostra Lista, i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Il documento sulla composizione quali-quantitativa ottimale del CdA, deliberato il 4 dicembre 2024, è stato reso pubblico ai soci solo il 29 gennaio 2025. L’avvio del procedimento elettorale è stato ufficializzato nell’ultimo giorno utile, e il CdA non ha designato il personale della Banca per autenticare le firme dei soci sostenitori, obbligandoci a rivolgerci ai notai con conseguenti costi aggiuntivi. Tutte queste scelte appaiono chiaramente finalizzate a rendere più difficoltosa la nostra partecipazione alla competizione elettorale.
Non abbiamo mai messo in discussione le condizioni patrimoniali della Banca (su questo continueremo ovviamente a dire che le stesse sono il frutto dell’opera di altri, non degli amministratori uscenti), tuttavia i risultati gestionali degli ultimi cinque anni raccontano una realtà ben diversa da quella narrata dagli attuali amministratori, e sono questi numeri a destare preoccupazione per il futuro. Continueremo a informare soci e comunità in modo trasparente, così che ciascuno possa farsi un’idea chiara basata sui fatti.
Infine, ribadiamo la nostra disponibilità a un confronto pubblico, aperto e senza preclusioni, con gli amministratori uscenti e gli altri candidati, in qualsiasi sede e davanti a chiunque. Crediamo che i soci abbiano il diritto di ascoltare tutte le voci e di valutare con piena consapevolezza chi dovrà guidare la Banca nei prossimi anni.
La nostra battaglia è per la verità, la trasparenza e il diritto di tutti i soci a una corretta informazione.
Non ci facciamo intimidire, da nessuno.